Novembre 2024: un viaggio tra passato, presente e futuro

Il 2024 si conclude con un viaggio tra le missioni della Diocesi di Marsabit. Un viaggio che ha toccato tutti i luoghi più significativi per il gruppo missionario Sololo Hospital e per i donatori che erano con noi. Un viaggio per mostrare cosa ci hanno permesso di realizzare con il loro aiuto.

1° tappa: Missione di Illeret. Senza luce fino ad un anno fa, i monaci accendevano un vecchissimo generatore un’ ora al giorno. Ora hanno luce h24, possono permettersi un frigorifero, forno elettrico e una pianola in chiesa, ed hanno anche un piccolo generatore nuovo. Un lusso per chi vive ad Illeret.

2° tappa: Missione di Maikona, deserto del Chalbi. La scuola Father Tablino Academy è stata ulteriormente ingrandita e dotata di una cucina nuova e  della mensa. Gli alunni sono circa 300, e ci sono luce, acqua e pane in abbondanza per tutti, grazie ai due pozzi trivellati, e al grande impianto fotovoltaico che alimenta missione, chiesa, scuola, officina, falegnameria e panetteria.

3° tappa: Ospedale di Sololo. L’inizio della nostra storia in Kenya. Sempre uguale (apparentemente) eppure così profondamente cambiato. Il laboratorio analisi attrezzato di tutto, l’ecografo, l’incubatrice, i computer collegati in rete, i frigoriferi per i farmaci, tutto alimentato dal fotovoltaico… tutte cose scontate nei nostri ospedali, ma impensabili agli occhi di chi aveva lavorato come medico a Sololo 30 anni fa.

4° tappa: Casa delle Suore di Madre Teresa, Marsabit. Le suore, con ragazze ed i loro bambini, tutte situazioni molto difficili e delicate, vivono di sola carità L’anno scorso le avevamo trovate in grossa difficoltà. Pur non avendo né lavatrice né altri elettrodomestici. non riuscivano a pagare la bolletta della luce. Ora, grazie all’impianto che abbiamo realizzato a febbraio, questa spesa non c’è più, e i soldi risparmiati vengono usati per comprare cibo, pannolini, indumenti per i bambini, farmaci.

5° tappa: Scuola “Bishop Cavallera Girls Secondary School”, Karare. Scuola prestigiosa, la più ambita per il livello di preparazione e la qualità dell’educazione, anche da parte del Governo. Con 400 allieve, aule, laboratori e dormitori, i costi di gestione sono molto elevati. O forse sarebbe meglio dire erano, perché anche qui l’impianto fotovoltaico che abbiamo realizzato il  marzo scorso sta facendo risparmiare tantissimo sulla spesa per l’energia elettrica. Impianto che andremo presto ad ampliare, perché le ragazze hanno chiesto all’amministratrice di poter iniziare a studiare in classe già  dalle 4 di mattina…e fino alle 10 di sera! E non dovranno più usare le lampade a petrolio o le candele, adesso la luce c’è.

6° tappa: Fatima Children’s Home, Dirib Gombo (Marsabit), il  nostro prossimo intervento. Una casa dove bambini con gravi handicap fisici sono ospitati, curati e mandati a scuola. Il problema è sempre lo stesso: mancanza di corrente elettrica, le suore costrette ad assistere i bambini di notte con una torcia elettrica. Qui abbiamo già iniziato i lavori per realizzare un impianto fotovoltaico, in ricordo del nostro amico e socio Paolo. Uno sforzo economico notevole, sia per i costi che per l’apparato logistico.

7° tappa: Marsabit, 60° della Diocesi. Una grande festa, con missionari e fedeli arrivati da tutta la Diocesi. Una Messa festosa, con canti, balli e i colori degli abiti tradizionali. E nelle parole di tutti, il ricordo e la riconoscenza verso i “padri” della Diocesi, in primis il fondatore, Monsignor Cavallera. Senza dimenticare chi ha portato avanti la loro opera di evangelizzazione e promozione umana: sacerdoti, suore e laici. Tra questi anche noi. Il nome di Manta è risuonato più volte, insieme a quello di Alba, a riprova di una collaborazione che dura da anni. Un vero e proprio gemellaggio, mai dichiarato o pubblicizzato, ma di fatto cresciuto nel tempo e diventato un legame profondo  e producente.

8° tappa: Nanyuki. Ultima, indimenticabile, tappa del nostro viaggio. Lì  Maria Teresa ha potuto conoscere in prima persona la studentessa che si è iscritta alla facoltà di medicina presso la KEMU University (una tra le migliori in Africa) grazie alla borsa di studio istituita dalla famiglia in ricordo del dottor Silvio Galvagno. Una ragazza che arriva da un piccolo villaggio sperduto nel  deserto; che non avrebbe avuto prospettive per il futuro, se un missionario non avesse notato la sua determinazione, la sua voglia di imparare e di diventare medico per aiutare la sua gente. Solo così è riuscita a frequentare una scuola superiore (Cavallera Girls Secondary School) e arrivare all’Università, che ha costi proibitivi per chi è povero, figlio di pastori. Investire nei giovani e nell’educazione. Questo ci insegnano i missionari. Scholastica, e tanti ragazzi e ragazze come lei, sono la speranza per un futuro migliore per quel lembo di terra africana che è il nord del Kenya.

 

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